Lui & Lei
Una serata di pioggia
di remida67
18.09.2012 |
11.412 |
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"Era uno splendore, proprio come piacciono a me, seno pesante e sodo e fianchi lievemente robusti, (accarezzare le ossa non mi è mai piaciuto) la fighetta..."
Era una serata morta, dire solo che pioveva era riduttivo e al pub dove bazzicavo solitamente non si vedeva un cane e io chiacchieravo con il gestore del locale.Si aprì la porta e una compagnia del posto entrò rumorosa, erano tutti gia abbastanza bevuti e avevano intenzione di continuare la serata così.
Una delle ragazze discuteva animatamente con il suo ragazzo chiedendogli di smettere di bere ma lui non sentiva ragioni e la apostrofò con frasi offensive abbastanza pesanti e poi le disse di togliersi dalle palle.
Livida in faccia lei uscì dal locale, io finii la discussione e la birra, salutai e corsi alla macchina deciso a
tornare a casa. Dopo poche centinaia di metri non so neppure come, vidi la ragazza di prima che camminava sul marciapiede, era bagnata fino all'osso, mi fermai e le dissi di salire che l'avrei portata a casa, ci pensò solo un secondo e poi accettò ringraziandomi.
Ci conoscevamo di vista, il paese non era grande "ti porto a casa?" le dissi "non posso, se i miei mi vedono
rientrare così sai che storie, ho 20 anni ma per loro sono la bimba innocente che ero a 10" mi guardò sbattendo gli occhioni "non è che mi porti a casa tua per asciugare me e i vestiti?".
L'idea di averla per casa mezza nuda mi ispirava e accettai in un attimo, abitavo solo e non avevo problemi di sorta. Entrammo in casa, le mostrai il bagno e l'asciugatrice e le diedi un accappatoio, non volevo darle l'impressione di volere approfittare della situazione.
Dopo 5 minuti uscì con l'accappatoio addosso e purtroppo ben chiuso, la feci accomodare sul divano e visto che tremava le preparai una tazza di the come piace a me, ben dolce e con una robusta correzione di rum.
"Ho i piedi ghiacciati" mi disse, glieli presi in mano massaggiandoli, si rilassò "quello stronzo del mio moroso
mi avrebbe detto di arrangiarmi, grazie" disse, e si sdraiò sul divano per favorire il massaggio.
Girandosi aveva sollevato le gambe e l'accappatoio era salito molto, il vedo non vedo era eccitante e non riuscivo a distogliere lo sguardo, oltre tutto avevo i suoi piedi che massaggiandoli si muovevano proprio sopra al mio uccello che si svegliò.
Alzai un attimo lo sguardo e vidi lei che ridacchiava maliziosa "ti faccio così effetto?", io un pò imbarazzato annuii. Si alzò e slacciato l'accappatoio lo fece scivolare a terra rimanendo completamente nuda "non prendermi per una troia, normalmente sono fedele, ma stasera mi ha fatto proprio incazzare, si merita una lezione, poi sei caruccio e non sarà per niente un sacrificio".
Era uno splendore, proprio come piacciono a me, seno pesante e sodo e fianchi lievemente robusti, (accarezzare le ossa non mi è mai piaciuto) la fighetta depilata completamente, liscia come la pelle di una pesca. La presi in braccio e me la portai in camera, la stesi sul letto e in un attimo ero nudo, lei me lo prese subito in bocca facendo su e giu, lo sfilava e passava la lingua dalle palle alla cappella e ritorno facendomi ammattire. Mi stesi sopra di lei e cominciammo un 69 interminabile, la mia lingua correva sulla sua fica intrufolandosi ovunque, era dolcissima e sugosa.
Mi spinse via, io mi sdraiai e lei mi salì sopra infilandoselo, stette immobile un minuto, sentivo le contrazioni
dei suoi muscoli sul mio cazzo, era come se me lo succhiasse con la figa, io le accarezzavo quel seno splendido e le mordicchiavo i capezzoli.
Cominciò a cavalcarmi con un buon ritmo e io l'assecondavo con dei movimenti dei fianchi, ogni volta che le sbattevo contro spalancava gli occhi e gemeva piano, la ribaltai sotto di me mettendo le sue gambe sulle mie spalle, era spalancata, alla mia mercè, per ritardare il mio orgasmo ogni tanto mi sfilavo e la leccavo ovunque, e quando le infilavo la lingua tra le chiappe lei sobbalzava come una molla e decisi di provare a incularla.
Glielo rimisi in fica ma dopo due affondi lo sfilai di nuovo e, guardandola fissa negli occhi le appoggiai la cappella al buchetto posteriore, lei mi disse di aspettare un attimo e dopo essersi lubrificata con la sua saliva me lo prese in mano e lo guidò piano dentro di se stringendo i denti.
Volle un attimo di stop una volta infilato tutto ma appena abituata alla dilatazione fu lei a venirmi incontro con
forza, era strettissima, sentivo montarmi l'orgasmo e accellerai dandole colpi violenti, stavo per venire ma mi disse di fermarmi, non ci riuscii e le sborrai in culo.
Andammo a pulirci in bagno e appena tornati ricominciammo a scopare, la presi in piedi, a pecora, sopra e sotto e in breve mi ritrovai vicino all'orgasmo, lei era venuta gia un paio di volte e quando le dissi che c'ero quasi mi fece mettere in piedi, si sedette sotto di me succhiandomi le palle e mi disse "vienimi in faccia".
Me lo menai mentre lei leccava e le scaricai tutto il mio sperma sulle labbra e sulle guance, lei me lo pulì con la lingua. Ci addormentammo assieme ma quando dopo un paio d'ore mi svegliai non c'era più, sul comodino un foglietto con un numero di cellulare, sono fortunato che il suo ragazzo sia un cretino, ogni volta che litigano il mio cellulare squilla e . . . .
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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